CONFRONTO TRA MANZONI E VERGA

Lavoro di approfondimento svolto da Zocca Anna

 

QUANDO:

Manzoni = fine Settecento, inizio Ottocento   

Verga = metà Ottocento, inizio Novecento

 

PERIODO STORICO:

Manzoni = idee illuministiche/periodo napoleonico/Restaurazione/Risorgimento e Unità d’Italia (vive 88 anni) 

Verga = Unità d’Italia (vive 81 anni)

 

Tra Verga e Manzoni ci sono differenze profonde, ma è anche vero che tra essi corrono relazioni significative. La distanza cronologica che li separa è di mezzo secolo di storia, nel corso del quale si verificano notevoli trasformazioni politiche, sociali, culturali sia in Italia sia in Europa.

Manzoni fu il testimone del drammatico declino della rivoluzione francese, dell’ascesa dell’astro napoleonico, delle guerre che insanguinarono l’Europa. In età giovanile partecipò ancora al movimento risorgimentale e fu come politico impegnato nella direzione dello stato unitario. La visione manzoniana della vita è positiva, religiosamente sostenuta dalla fede nella Provvidenza, che riesce a dare un senso anche al male, alla sventura, alimentando la fiducia e la speranza negli umili.

Diversi invece furono il corso della vita, il destino, la presenza del Verga nel contesto storico-culturale italiano nella seconda metà dell’ottocento. Verga nasce in Sicilia, in una terra che rappresenta il polo opposto della ricca, moderna e attiva Lombardia. Inoltre non è nobile, come  Manzoni né frequenta i circoli culturali e più aristocratici più esclusivi d’Italia e d’Europa, anzi stroncato dalla critica, tornerà nella sua Catania chiudendosi nel silenzio e nella solitudine. Lo scrittore siciliano però non vuole fare opera di denuncia o lotta sociale, ma vuole contemplare questo dramma esistenziale, senza avere nulla da insegnare, se non la virile accettazione di questo destino.

 

TECNICHE NARRATIVE:

Manzoni è il narratore onnisciente, che interviene con le sue valutazioni nella storia, di cui sa tutto, (non a caso i personaggi sono introdotti da un'accurata descrizione fisionomica e psicologica). Verga lascia che la storia si costruisca da sé, attraverso il dialogo e le azioni dei protagonisti e di chi li circonda.

 

MALAVOGLIA:

I Malavoglia erano una famiglia di pescatori di Aci Trezza, un piccolo paesino della Sicilia, come la maggior parte della gente. Non erano molto ricchi, ma riuscivano a sopravvivere senza grossi problemi. Le loro proprietà erano la casa del Nespolo e la Provvidenza.

La Provvidenza era una paranza, cioè un’imbarcazione da pesca costiera, vecchia ma preziosa; infatti fu la fonte delle fortune, ben poche, e delle numerose disgrazie dei Malavoglia. Il nome stesso è molto significativo: Provvidenza doveva essere un nome ben augurale, ma durante il romanzo si presterà all’uso dell’ironia.

La Provvidenza era la fonte di vita dei Malavoglia perché grazie al pesce pescato riuscivano a guadagnarsi di che vivere. Durante il trasporto dei lupini, nel mezzo di una tempesta, la Provvidenza colò a picco, portandosi via Bastianazzo, padre di cinque figli, il figlio della Locca e tutto il carico dei lupini.

Con questo avvenimento iniziarono le disgrazie dei Malavoglia; infatti persero un paio di braccia per la pesca, una barca e il carico dei lupini, per cui si indebitarono a tal punto di dover lasciare la casa del Nespolo.

 

MANZONI

Manzoni ricevette una formazione classica presso istituti religiosi e nei suoi scritti perseguiva la ricerca del vero: era mosso dal desiderio di cercare dentro la storia il senso della storia stessa, ragionando con un’ottica cristiana.

Proprio la storia è la protagonista dei Promessi Sposi, intesa come rapporto tra umili e potenti, che ci racconta la società lombarda del Seicento.
I personaggi si muovono all’interno di questo contesto sociale, economico e politico:

ma la fede nella divina Provvidenza, intesa come la mano di Dio che interviene nelle vicende umane, li porta a comprendere che i guai cercati o subiti devono essere accettati e che “la fiducia in Dio li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore“.

La Provvidenza nei Promessi Sposi è sempre associata alla figura degli umili tra cui fra Cristoforo, Renzo, Lucia e Don Abbondio.

 

Renzo e Lucia hanno una concezione elementare ed ingenua della provvidenza, che identifica virtù e felicità. Per loro Dio interviene infallibilmente a difendere e premiare i buoni per garantire la giustizia.

Nella visione teologica di Manzoni, invece, virtù e felicità possono coincidere solo nella prospettiva dell’eterno: solo alla fine dei tempi si avrà la certezza che i buoni verranno premiati ed i malvagi puniti.

 

CONCEZIONE DEGLI UMILI:

Nella concezione manzoniana mancano riferimenti di natura economica o politica: gli umili vengono inseriti all’interno della storia, governata da Dio e dalla Provvidenza e per loro non c’è speranza di riscatto sociale, né di rivolta (atteggiamento di ironica superiorità dell’autore rispetto alla rivolta del pane). L’unico conforto della gente è la fede in Dio e l’accettazione della sua volontà. Gli umili però non sono sconfitti, ma sono gli eroi del popolo che, travolti dalla storia e dai potenti, riescono a trionfare per poi riprendere la vita umile di sempre. Cerchio che si chiude

 

La condizione degli umili verghiani è presentata attraverso un’analisi di natura economica dei rapporti causa-effetto (dovuti solo alla natura materialistica dei moventi dell’agire umano). I poveri di Verga sono vinti senza speranza; essi sono in balia di un destino che li sovrasta, senza nessuna fede se non la religione della famiglia (ideale dell’ostrica= L'ideale dell'Ostrica si basa sulla convinzione che per coloro che appartengono alla fascia dei deboli è necessario rimanere legati ai valori della famiglia, al lavoro, alle tradizioni ataviche, per evitare che il mondo, cioè il "pesce vorace", li divori.). Le necessità materiali e l’egoismo individuale sono alle radici del progresso e tutta la società è dominata dalla lotta per la vita/sopravvivenza (dove l’unica speranza di salvezza è data dalla religione della famiglia). Le opere verghiane rappresentano la drammatica esistenza degli umili e sono espressione di un pessimismo cupo senza alcuna speranza di redenzione.

Inserito il:04/01/2021 18:24:10
Ultimo Aggiornamento:23/04/2021 16:28:46

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