Per la morte di una piccola schiava, Erotion da Epigrammi di Marco Valerio Marziale

Erotion è una piccola schiava che non ha ancora compiuto i sei anni; muore proprio sei giorni prima del suo compleanno.
Il poeta, commosso da questa prematura scomparsa, compone per lei una lirica toccante. Chiede agli spiriti dei propri genitori defunti – i suoi Mani – di accompagnare la bambina nel regno dei morti, perché non abbia paura, e di giocare con lei. Esorta poi la terra a non porsi come dura zolla sopra le sue spoglie: la piccola su di essa pesò sì poco!
Metro: distici elegiaci nell’originale latino; nella traduzione, versi liberi.

Hanc tibi, Fronto pater, genetrix Flaccilla, puellam
oscula commendo deliciasque meas,
parvola ne nigras horrescat Erotion umbras
oraque Tartarei prodigiosa canis.
Inpletura fuit sextae modo frigora brumae,
vixisset totidem ni minus illa dies.
Inter tam veteres ludat lasciva patronos
et nomen blaeso garriat ore meum.
Mollia non rigidus caespes tegat ossa nec illi,
terra, gravis fueris: non fuit illa tibi.

Questa bambina, padre Frontone, madre Flaccilla,
a voi l’affido, boccuccia e gioia mia,
perché, piccina, Erotion non tremi davanti alle ombre oscure
e alle orride bocche del cane del Tartaro.
Avrebbe compiuto il suo sesto gelido inverno,
se fosse vissuta altrettanti giorni e non meno.
Tra padroni tanto vecchi giochi gioiosa
e garrisca il mio nome con voce incerta.
Non copra le tenere ossa una dura zolla, e per lei,
terra, non essere un peso: lei non lo fu per te.

Gli epigrammi
Gli epigrammi sembrano essere estranei alla poesia lirica propriamente detta. Si tratta, infatti, di brevi componimenti, per lo più a carattere scherzoso, che ritraggono personaggi e situazioni con uno stile che oscilla dal realistico al caricaturale. La derivazione del genere è greca, da “epigramma”, che significa “iscrizione”. Infatti, la brevità dei componimenti li rendeva adatti ad essere scritti su tombe o lapidi commemorative. Nel tempo, tuttavia, il genere dilatò l’ampiezza dei suoi componimenti, comprendendo anche versi amorosi o composizioni liriche elaborate con finezza. A Roma il più illustre cultore di epigrammi era stato Catullo, che aveva fissato alcuni parametri di base per l’epigramma romano: soprattutto la forma metrica, in distici elegiaci1, o in versi di origine greca. Marziale rinnovò il genere, conferendogli una nuova fisionomia poetica, autonoma.
La sua vasta opera comprende più di 1550 componimenti, raccolti in tredici libri. I temi trattati sono ampi e vasti: vanno dalle poesie commissionate
per celebrare un particolare momento della vita, a scene quotidiane, interpretate con spirito e arguzia; dalla derisione di particolari comportamenti
degli uomini, all’insistenza su dati fisici o aspetti sgradevoli e raccapriccianti. Domina quasi sempre una sapiente battuta finale, che dà comicità
alla situazione, spesso “capovolgendola” rispetto alle aspettative del lettore. Sono presenti nei componimenti anche situazioni propriamente liriche,
che offrono ritratti garbati e commoventi di personaggi quotidiani.
Lo stile varia, da quello sostenuto delle poesie celebrative o scritte in lode di qualche illustre personaggio, a quello realistico e comico della maggior
parte dei componimenti. Anche quando Marziale sceglie una soluzione stilistica basata su un registro particolarmente basso, mostra comunque – nell’uso dei termini e nella particolare scelta delle figure retoriche – innegabili doti artistiche e fine sensibilità di poeta. La sua pagina, come egli sostenne, ha il sapore dell’uomo, sa quindi piegarsi a tutti i sentimenti e a tutte le situazioni e comprenderne la profonda umanità.
 

L’opera
L’occasione per cui fu scritto l’epigramma è una delle tante morti infantili, così frequenti nel mondo antico.
Ma, al di là del fatto occasionale, la poesia diviene una sorta di archetipo delle grazie infantili prematuramente infrante dalla morte, e del dolore che tale evento provoca in quanti conobbero la piccola e poterono godere della sua semplicità.
Marziale dedica a Erotion ben tre componimenti, utilizzando le forme dell’epicedio, poesia in memoria di una persona cara scomparsa. Il punto di vista che egli adotta nel sintetizzare in soli tre versi il terrore dell’Ade è quello di una bambina, impaurita dalle tenebre e dalle fauci terribili del gran cane Cerbero. Ma i Mani protettori, elementi così importanti nella religione del mos maiorum, avranno cura di lei, ridandole, dopo la morte, lo stesso clima di gioco che la caratterizzò ancora in vita, così che ella possa ricordarsi anche del poeta, pronunciando il suo nome con la boccuccia ancora balbettante. E la terra non la ricoprirà di dura zolla, pensando alla leggerezza con cui la piccola la calpestò nella sua breve vita.
Il componimento spazia quindi dal regno dei morti alla dura e ben più concreta realtà della tomba; stabilisce tra un vivo – il poeta – e i defunti – Frontone, Flaccilla, Erotion – una commovente corrispondenza di affetti che molti poeti dopo di lui avrebbero rinnovato nei loro versi.
Uno stile “leggero”, adeguato alle circostanze. Domina il componimento un senso di assoluta leggerezza, che si adegua perfettamente a quanto espresso
nell’ultima parte del testo. Il lessico è quotidiano, con una certa mescolanza di termini riferibili alla sfera affettiva: bacio e delizia mia, giuochi e folleggi, cinguetti il mio nome, boccuccia ancora balbettante… La morte è vista quindi come il naturale prolungamento della vita, sotto la protezione dei Mani, il cui ruolo è reso simile a quello di nonni dalla sensibilità di Marziale. La prevalenza di congiuntivi esortativi e desiderativi, un unico imperativo, nel finale (non essere pesante), attestano ulteriormente la “leggerezza” scelta da Marziale anche nel predisporre un sereno aldilà per la bambina. Unica nota forte, il breve cenno agli Inferi, con le allitterazioni di suoni duri, che ritornano nei due versi finali: non provi orrore per le ombre nere / e per le bocche mostruose / del tartareo cane (vv. 6-8).
 

ANALISI MORFOSINTATTICA

  1. Che complemento è delicias meas?(v.2)
  2. Che tipo di proposizione è ne horrescat? (v.3)
  3. Con quale sostantivo concorda Tartarei?(v.4)
  4. Che costrutto c'è nell'espressione impletura fuit? (v5)
  5. Con quale ablativo concorda blaeso?(v9)
  6. Che valore hanno i congiuntivi garriat, tegat, fueris?(vv8-9-10)

ANALISI SEMANTICA

  1. A chi è rivolto l'epigramma?Rilevare i destinatari delle parole di Marziale e spiegare la ragione delle scelte.
  2. Quali caratteristiche connotano Erotion? Cogliere nel testo le marche descrittive indirette
  3. Perché il nome proprio Erotion?
  4. Quali elementi sono stati scelti per connotare il mondo degli Inferi?
  5. Che funzione ha l'anostrofe vixisset ni?
  6. Perché sono avvicinati gli aggettivi mollia/rigidus (v9)?
  7. Frequente è l'uso dell'iperbato: rilevare i più evidenti e motivarne le scelte
  8. Analizzare il timbro fonico e spiegarne la valenza semantica
Inserito il:07/03/2020 09:45:10
Ultimo Aggiornamento:23/04/2021 16:34:27

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